Christine Liebich

24 MAGGIO 2025

SOLO SHOW

“STILL STEEL” a cura di ILARIA BIGNOTTI

la galleria E3 Arte Contemporanea inaugura “STIL STEEL”, la prima personale in Italia di Cristine Liebich, presso la propia sede in via Trieste 30 a Brescia.

Liebich è originaria del cuore della Germania progettuale: nasce nel 1987 e vive e lavora vicino a Ulm, mitica terra dell’altrettanto mitica Hochschule für Gestaltung, fondata nel 1953 da Inge Aicher-Scholl, Otl Aicher e Max Bill con lo scopo principale di integrare il progetto nella cultura industriale e di dare forma a una cultura materiale contemporanea, ripensando il significato della creazione della forma e cercando di rendere democratico l’accesso al design. 

Per l’occasione, porta in Italia la sua indagine più rigorosa e presenta alcuni cicli di opere che, sin dai nomi scelti dall’artista, ben illustrano la complessa e affascinante relazione tra il progetto, il processo e il risultato, ma anche tra la forma, la materia e il contenuto di questa ricerca artistica che unisce una forte tensione progettuale e razionale ad una componente processuale ed evocativa, generando opere di intensità iconica e di rigorosa bellezza. Window, Maze, Fragment sono i termini principali che ricorrono nella produzione creativa di Liebich e diversificano i suoi lavori: parole che ci prendono per mano, conducendoci in un viaggio carico di riferimenti e riflessioni. Il labirinto, la finestra, il concetto di frammento sono infatti termini al centro di tutta la storia dell’arte occidentale, dal XX secolo ad oggi, termini che Liebich adotta per descrivere la diversa modalità compositiva e prima ancora progettuale del suo lavoro.

Lavoro che elegge il tondino di metallo, di acciaio, denso, pesante, da comporre in diverse strutture e pattern formali, alle quali l’artista sopraggiunge con precise e anche pericolose operazioni di assemblaggio e saldatura: un lavoro muscolare che dà esito, però, a delicatissimi, apparentemente anche fragili e leggere opere di metallo monocromo che l’artista libera sulle pareti, fa occhieggiare dai muri, chiedendo allo spettatore un percorso di avvicinamento all’opera che lo porta a scoprirne le trame misteriose e seducenti, i perfetti intrecci e le vibranti aperture, i saliscendi metallici e le tensioni materiche. 

Lavoro che elegge il tondino di metallo, di acciaio, denso, pesante, da comporre in diverse strutture e pattern formali, alle quali l’artista sopraggiunge con precise e anche pericolose operazioni di assemblaggio e saldatura: un lavoro muscolare che dà esito, però, a delicatissimi, apparentemente anche fragili e leggere opere di metallo monocromo che l’artista libera sulle pareti, fa occhieggiare dai muri, chiedendo allo spettatore un percorso di avvicinamento all’opera che lo porta a scoprirne le trame misteriose e seducenti, i perfetti intrecci e le vibranti aperture, i saliscendi metallici e le tensioni materiche. 

dal testo di Ilaria Bignotti

La mostra sarà visitabile fino al 26 settembre.